Storia di Favignana
Un angolo di Paradiso
Favignana è una delle tre isole Egadi che fanno parte della più grande area marina protetta d’Italia. Questa zona marittima dovette essere ben nota anche nell’antichità: come dimostrano gli antri e le numerose grotte rinvenute lungo le pendici del Monte Caterina e in diverse zone costiere delle tre isole. La frequentazione di queste tre isole: Favignana, Marettimo e Levanzo potrebbe risalire almeno al neolitico.
Sia a Favignana sia a Levanzo vi sono tracce di occupazione stanziale e addirittura graffiti simili a quelli di Lascaux. Sebbene meno monumentali, queste grotte ci testimoniano della presenza di gruppi di cacciatori almeno dal periodo preistorico.
Allora non esistevano le aree marine protette, ma di certo i primi abitanti di questi luoghi ebbero a cuore di proteggere le loro terre e le loro acque. Per farlo fecero appello agli Dei. Non vi sono tracce di luoghi di culto monumentali.
Non troverete dei templi. Vi sono aree di culto ricavate nella roccia e aree di culto edificate sulle cime dei monti. Sia a Favignana sia a Marettimo, questi luoghi di culto vennero condivisi da Cartaginesi, Greci e Romani. Dove oggi ammirate i castelli, quello di Santa Caterina a Favignana e quello di Punta Troja a Marettimo, bene lì vi erano anche i primi sacelli e/o santuari per le divinità protettrici delle isole.
Queste divinità proteggevano le coste e le sorgenti d’acqua dolce, risorse vitali e indispensabili sia all’agricoltura sia alla pesca.
Ne è testimonianza il sito di “case romane” a Marettimo con il suo battistero in pietra: sede della comunità paleocristiana e le “tombe a baldacchino” rinvenute in contrada San Nicola a Favignana.
Un’altra risorsa dell’isola di Favignana sono le cave di calcarenite tufacea e conchiglifera. I blocchi estratti dalle cave vengono fatti scivolare con delle corde su corsie, scavate anch’esse nella roccia e che arrivavano direttamente alle imbarcazioni per trasportare la materia prima anche sino al porto di Roma.
Controllata dai Cartaginesi che abitavano a Lilibeo, quest’area è sede della più grande battaglia navale del Mediterraneo: la battaglia delle Egadi del 241 a.C. La prima delle Guerre Puniche. La prima battaglia mondiale in mare per ottenere il controllo del Mediterraneo: lo scontro tra la flotta navale cartaginese e quella romana.
Nel 2008, il rinvenimento casuale del rostro bronzeo di una nave romana da parte dell’allora
sovrintendente di Trapani, Sebastiano Tusa ha permesso di individuare la sede di questa battaglia e di ritrovare altri rostri che potrete ammirare al Museo realizzato in una parte dello stabilimento della ex-tonnara.
Questi mari erano anche ricchissimi di pesce. La pesca diviene una delle attività principali di queste prime popolazioni di cacciatori-agricoltori. La tecnica della pesca, tramandata da generazione in generazione durante i secoli, viene trasformata in una vera attività industriale nell’isola di Favignana grazie all’illuminata politica imprenditoriale di Ignazio Florio.
Acquistate le isole di Favignana e Formica, Ignazio Florio avvia una faraonica impresa industriale e edifica la Tonnara (la “fabbrica” nel gergo delle famiglie favignanesi) il più grande stabilimento per la conservazione del tonno sott’olio dopo la bollitura e inscatolamento.
Favignana e il suo patrimonio storico, archeologico e naturalistico meritano di essere conosciuti, ma anche amati e salvaguardati. Favignana è un luogo senza tempo, un luogo nel quale ogni spazio conserva la sua identità. Quando verrete ad ammirarla cercate di conoscerla, chi la conosce realmente la porterà nel suo cuore e nella sua mente per sempre…